Chi non è sconvolto dalla meccanica quantistica in realtà non l’ha capita” è stato il dr. Baglìo, dell’Agenzia per la Salute Pubblica, a ricordare questa celebre frase di Bohr parlando dell’approccio alla salute ed alla necessità che il modello eco-psico-bio-sociale venga profondamente assorbito nella medicina clinica. Lo stesso modello di sistema complesso è necessario per guarire i mali del mondo, “ci troviamo nell’Era della Conoscenza – dice il giornalista scientifico Pietro Greco – mai come oggi abbiamo prodotto maggiore ricchezza e maggiore consapevolezza eppure mai come oggi la disuguaglianza sociale ha creato più vittime … e forse varrebbe la pena tornare all’ideale baconiano in cui la Scienza non può essere a beneficio di uno o dell’altro ma necessariamente a beneficio dell’umanità tutta”. Anche dal punto di vista dell’economia “è necessario – secondo il presidente della Città dell’Altra Economia Riccardo Troisi –  un sistema economico che metta la persona al centro e non più il profitto in sè, un nuovo orizzonte economico che nasce dalla sinergia di molte realtà e infine dei cittadini tutti alla base di un altro possibile modello si sviluppo che sia solidale, ecologico, equo, responsabile.

Interessantissima anche la lezione del Prof. Corrado Battisti che gestisce il Monumento Naturale Palude di TorreFlavia, sul litorale poco più a nord della capitale. Quasi una rappresentazione teatrale che ha affascinato la platea nel raccontare la storia milionaria che si conserva anche nei soli 30 ettari dell’oasi e dell’importanza di “conservare il naturale dinamismo” dell’ecosistema, troppo frequentemente scosso dagli sconvolgimenti irresponsabili determinati dall’uomo.

Importante la riflessione proposta da Vito Correddu, del CSU, sul timore della morte, la finitudine, come motore del progresso e come il positivismo abbia creato una situazione paradossale al punto che  difatto si chiama progresso ciò che compensa la tendenza allo stabilito, al determinismo piuttosto che il movimento, l’avanzare. Per concludere che è necessario che “la coscienza si ampli e si liberi dalle catene del determinismo e dal desiderio di permanenza” o, detto con le parole del collega Fulvio De Vita, sorge la “necessità urgente di superare gli antichi sistemi di pensiero e di credenze e di aprire la porta a nuove prospettive che liberino ancora una volta la coscienza umana verso un nuovo salto evolutivo”.

Le scienze ci dimostrano che in tutto l’esistente esiste un piano, un collegamento fatto di materia ed energia e che l’evoluzione è una co-evoluzione, una cooperazione che genera sistemi sempre più complessi. Possiamo progredire su questo cammino solo mettendo in discussione ciò che diamo per stabilito e cercando di connetterci a quell’intenzione evolutiva che è in ciascuno di noi e che fa parte del tutto. Questo significa avanzare verso un’intelligenza d’insieme”.

Ma Futuretica è stato anche un momento per di convergenza di varie associazioni e proposte  come Future Design del Movimento Zeitgeist o le pratiche e innovative applicazioni del PeR (Parco dell’energia Rinnovabile). Un’occasione importante per riflettere sulla necessità di nuovo orientamento della conoscenza e dell’etica intorno a nuove coordinate di Senso.

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